Rapporto Economico
Se penso alla situazione economica italiana ci sono una serie di emergenze che mi vengono in mente. L'italia è tra i paesi dell'Unione Europea che ha prodotto i tassi di crescita del prodotto interno lordo più bassi negli ultimi anni. La difficoltà dello stato della nostra economia, a parte gli indicatori sul prodotto interno lordo, si coglie da altri punti di vista: la disoccupazione giovanile, la crescente competizione dall'Asia e dall'Europa orientale in settori e prodotti che ci vedevano tradizionalmente leader a livello mondiale, la bassisima spesa in ricerca e sviluppo - che ci allontana dalle opportunità del domani, i costi amministrativi per la creazione di imprese nuove. Potrei fare tanti esempi.
Il quadro è quello di un paese in cui la qualità della vita per tanti è ancora elevata (e lo dico vivendo in America) ma in cui le opportunità sembrano restringersi e le posizioni di rendita aumentare. E parlo di rendita in senso generale: rendita di chi ha il lavoro fisso contro chi non riesce a trovarlo, rendita di chi ha privilegi di varia natura contro chi fatica ad "inserirsi" nei circoli giusti.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Un crescente numero di giovani meritevoli, di chi vorrebbe potere farsi valutare davvero sul contributo che vuole dare, anche prendendosi rischi, è spesso costretto ad andare all'estero, dove spessissimo sono valorizzati e capaci di ottenere risultati importanti.
Allora penso che in Italia davvero c'è bisogno di valorizzare chi si prende del rischio per portare avanti realtà professionali ed imprenditoriali, chi investe nella sua formazione, chi si mette insieme per soddisfare dei bisogno. In altre parole c'è bisogno di una grande politica di valorizzazione del capitale umano. Questo deve cominciare dalle università. Bisogna valorizzare iniziative che rendano l'università davvero capace di preparare i giovani al lavoro. Bisogna favorire scambi tra il mondo universitario e delle imprese che cercano di creare lavoro e sviluppare competenze. Insomma, bisogna cominciare a fare più sistema italia perché il capitale umano (anche nelle formazioni e aggregazioni in cui la persona si sviluppa) possa affermarsi ed essere tutelato. (D'altra parte tutti riconoscono all'italiano doti particolari di intelligenza, intraprendenza, intuito, genialità.)
Avete capito bene dove voglio parare. Io voglio avere in Italia le stesse opportunità che ho avuto in America, per potere decidere (e non essere "costretto") dove vivere. Se sarò eletto, con i mei colleghi di questa lista indipendente, starò attentissimo a capire quali altre proposte verranno che saranno davvero capaci di costruire una cultura delle opportunità e di valorizzazione del capitale umano. Se volevate grandi progetti astratti sarete delusi. Ma sono persuaso che c'è bisogno, anche in economia, di ripartire dalla persona e dalla sua educazione.
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